lunedì, ottobre 17, 2005

SILENCIO DALLO STOMACO D'AMIANTO (uno dei Cavalieri dello Zodiaco)

Venerdì scorso ci si ritrova in quel di Campo dei Fiori, tra un frappè e un caffè.
Passa poco tempo prima che, prendendo le mosse dalla considerazione del polverone dialettico alzato dal post "TALENTO E PANTOFOLE" di Matan (cfr.), qualcuno - vatti a ricordare chi - apra un gradevolissimo e fluente dibattito circa la dignità del blog come medium.
(madonna, che frase complicata!)
Si arriva nemmeno tanto presto a convenire che l'uso più proficuo e nobile del mezzo che noi stessi, in questo istante, andiamo ad usare, sia quello che adoperi un tono semplice e fresco (direbbe Gufi) , quello che stia a testimoniare una trasparenza totale, senza tuttavia disdegnare un po' di sano esibizionismo artistico.

Questo post è dedicato - in ordine alfabetico - a Federica, Igor, Jack, Manap, Marco, Mauro e Viola.


1. LA BARZELLETTA DI ME STESSO

Ieri pomeriggio Pam ed io decidiamo per un cinema.

S: - Vedi che cosa danno e scegli un paio di alternative. Io faccio lo stesso, così poi confrontiamo le proposte e andiamo a vedere comunque quello che voglio io. Ok?
P: - Mi sembra giusto.

Lei se ne esce con "Romanzo Criminale". L'idea non mi entusiasma, ma sempre meglio della sua seconda scelta: "La tigre e la neve.

S: - No! Tutto, ma Benigni no!

Dopo un passaggio all'Eliseo Cafè raggiungo Pam, Manap e Sara all'Oppio Caffè.
"Hai mangiato, Sergio?" mi domando bonario. Ma non facciamo in tempo.
Visto che io sono in motorino, si decide, sensatamente, di andare con la sua macchina.
Già questa è un'umiliazione. Poi mi vergogno anche un po', quando inizio a sentire le imprecazioni che la piccolina sbraita contro pedoni e automobilisti.
Orario di entrata: 22. Sono le 21, 56. Attraversando Piazza Esedra:
S: - Col culo che ho è rimasta solo la terza fila. Ti dico, poi, se è troppo laterale non lo compro.
P: - Ammazza che palle, che sei!
S: - Perché non sei mai andata al cinema con Mauro! Ho fame...
P: - Pure io. Dai, magari mangiamo qualcosa all'uscita.
S: - Vabbè, tanto io al cinema mi sfondo di caramelle gommose, perciò non c'è problema.

Entriamo.

S: - Dai, se vuoi comunque andiamo a vedere Benigni. (ride sguaiatamente, poi alla Bigliettaia) Ciao, due per "Romanzo Criminale", per favore. Come siamo messi?
B: - Terza fila.
P: - (ridendo sguaiatamente) Dai, se vuoi andiamo all'altro Warner!

Sto per rinunciare, poi penso "Dai, Sergio, non puoi essere così cacacazzi!", e con enorme sforzo, annuisco alla Bigliettaia. Pam ride ancora.

S: - Andiamo, simpaticona! Voglio le mie caramelle.

Mi avvicino al banco dei dolciumi: nei recipienti giacciono leccalecca, liquirizie e caramelle delle più svariate varietà di durezza. Ma nemmeno l'ombra sbiadita di un orsetto, la coda rinsecchita di uno squalo di gelatina, né lo zucchero sparso e piccante delle coca-cole. NIENTE CARAMELLE GOMMOSE.

P: (ride)

Tre simpatiche monete da un euro e un allegro decino saltano fuori dal mio fricchettonissimo portafogli e si consegnano alle mani veloci del banchista, barattando il loro valore con un succulento pacco "jumbo" di M&Ms.

Io tutto fiero del mio acquisto, trotterelliamo in sala.
"Devi andare al bagno, Se'" mi sussurro premuroso. Faccio per alzarmi, confidando in una ventina di minuti di trailers. Ma appena alzo le chiappe ecco che parte il film. "Pazienza." E questa diventerà la parola chiave.
Mentre iniziano a scorrere i titoli di testa, un paio di risatine alle mie spalle mi strappano un commento diretto all'orecchio di Pam:
"Ecco, c'è qualcosa di peggio di un film di cui diffidi, già iniziato, in terza fila, senza caramelle gommose e con la vescica gonfia: i coatti che chiacchierano e ridono alle tue spalle!"

Allo scoccare della prima mezzora mi tornano in mente le mie brave M&Ms. Con immensa cautela apro un varco nella confezione e inizio a pescare. Una, due. Nell'afferrare la terza mi viene da tossire. Il quadricipite su cui poggia la busta si contrae. Fruscio di plastica, rumore di perle (perché perle sono, visto il prezzo!) e una risatina alle mie spalle.
Il successivo quarto d'ora di entrambi è stretto tra singhiozzi e lacrime, esattamente a metà strada tra il riso e il pianto.
Dopo pochi secondi di strenua resistenza, il mio pudore si alza ed esce dalla sala, lasciandomi solo, al colmo della disperazione, a tastare il sudicio pavimento alla ricerca delle praline raggiungibili. Fantastico di conservarne qualcuna in apposite sacche guanciali, ma le mie scorte non arrivano nemmeno all'intervallo (che al Warner non c'è).
Qualcuno, tempo fa, mi chiamava Paperino...


2. Piccole ore, grande spuntino!
Arrivo a casa stremato e sbalordito dalla massa critica della mia sfiga. Ma soprattutto distrutto dalla fame!
Nel buio della cucina, dopo aver lasciato che le più disparate estremità del mio corpo assaggino i più disparati spigoli e che i più disparati inquilini del mio palazzo bestemmino i più disparati santi, intravedo il bagliore rassicurante dello sportello del forno.
Con la bava che mi si secca ormai sulla bocca, tiro verso di me la maniglia, un enorme tuffo al cuore e...
(dalle quinte laterali entrano arcangeli con le trombe e diavoli coi tromboni; alle spalle di Sergio compaiono schiere di ballerine in abiti succinti e un corpo di ballerini matti conciati da dipinto di Arcimboldo; sette sacerdotesse di Diana intonano un canto alla prosperità e all'abbondanza, una pioggia di Grana Padano grattugiato riempie la scena, mentre Suor Germana in gonne corte e mestolo d'oro gorgheggia come Beyonce...)
...LA PARMIGIANA DI MELANZANE FRITTE DI MAMMA ROSARIA!!!!!!
TA-DAAAAAAN!
Fu così, piccoli miei, che il nonno, anche quella volta, si salvò dalla morte per inedia.
Fu così che il poeta Federico Garcia Lorca scrisse:
"Quando morirò
seppellitemi con
la mia parmigiana di melanzane
sotto l'arena."

9 Comments:

At 10:52 PM, Anonymous Anonimo said...

Un musical sulla parmigiana...perchè non c'hai pensato prima???quello si che darebbe lavoro a tutti noi!Scherzi a parte, la descrizione della scena è perfetta...dì la verità: suor germana che canta come Beyonce era per conquistarti l'approvazione de i gufi!
Comunque Se', ma vuoi far credere a qualcuno che non ti conosce ancora bene che quella serata al cinema è stata particolarmente sfigata?? Pamela,devi saperlo..è la NORMA!! :))
T'abbrancico Paperino!

Firmato...Paperoga.
(visto il periodo, ce la battiamo!)

 
At 12:27 AM, Anonymous Anonimo said...

Starò male giorni ripensando alle M&M, a te che cerchi di raccoglierle...al loro rumore, quasi come se fossero perle... (vi ricorda niente? I Baricchiani si saranno commossi)....
starò male anche pensando agli spigoli che hai stampato sul tuo gracile fisico...avrei voluto esserci.

Te vojo bene, Sè!!!
Biole

 
At 2:27 AM, Blogger  said...

A me ha ucciso il fatto che Suor Germana (che rimane una grande professionista) avesse le gonne corte...*_*
Quando è troppo è troppo.

Mi ritiro per riflettere.

 
At 2:37 AM, Blogger Jacopo Jakuza Romei said...

Porca merda me chiamo Jacopo!

Uffa....

 
At 2:46 AM, Blogger Jacopo Jakuza Romei said...

...poi arrivato alla fine del post m'ero tajato una cifra :)
E' vero Suor Germana in corto... colpisce! :)

W il blog mammone!

 
At 3:41 PM, Blogger Manap said...

SERGIO = !
Tutto dedicato a te...Sei grande!
Bacio
Manap

 
At 8:25 PM, Blogger Silencio said...

Che bello, ragazzi, sentirvi così vicini!

SIGH!... SIGH!...

Corro a scrivere un altro post!

p.s. BASTA SE'! HAI GIA' ROTTO ER CAZZO

p.p.s. Grazie soprattutto a JACK! Sei fantastico! Notate bene tutti! Ho detto JACK, non JACOPO! Sono due persone distinte. Come Bruce Wayne e Batman.
:)
Dai, davvero non vuoi che ti chiami Jack (niente, io la tua ragazza petulante!)

Vebbacio

 
At 9:47 PM, Blogger Silencio said...

Comunque appena posso metto il il blo de MI' ZIO tra i link!

Sto ridendo da 40 minuti!

che poi mi uccide "ecco2 mi zio!
un genio

 
At 4:18 PM, Blogger Manap said...

e cmq era "TALENTO E CIABATTE"! Ma quali pantofole!!!
Niente da fa'...replico la dedica del commento precedente!

Manap

 

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